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Il corpo e la Preghiera

E’ ripartito il percorso decanale per i ragazzi di seconda media proposto dalla pastorale vocazionale del Decanato di Lecco: GET UP….METTITI IN MOTO.

Il primo incontro, che ha visto la partecipazione di circa 90, tra ragazzi ed educatori, ha messo a tema il rapporto tra CORPO e PREGHIERA. Cristina Romano, ballerina e insegnante di danza conosciuta nel lecchese, ha aiutato i ragazzi a muovere i primi passi nella consapevolezza di avere un CORPO come dono prezioso per comunicare oltre le parole. Bella la metafora della vita come un CORPO DI BALLO, costituito da tanti elementi, tutti importanti, nella consapevolezza di non essere da soli, ma fatti per interagire. Stare a tempo e mettersi al passo dell’altro sono la condizione imprescindibile perché ci sia armonia tra ciò che esprimo e ciò che sento, tra me e gli altri. Una serie di esercizi di coppia, di gruppo o individuali hanno guidato i ragazzi all’interno di un percorso in cui fare esperienza di alcune parole come FIDUCIA nell’altro, scrivere il proprio nome col dito, il piede, il naso, il gomito…per dire chi sono io, sentire il RESPIRO dell’altro, prendermi CURA di lui.

In un secondo momento, attraverso la proposta di un lavoro a piccoli gruppi, con l’aiuto dei catechisti, i ragazzi sono stati accompagnati a lasciare traccia, un’impronta, della loro preghiera: quale passo di danza esprime il loro modo di pregare…nella forma, nei luoghi e nei tempi che preferiscono. Ne sono usciti dei mandala ad orma unici che sono stati poi tradotti in un piccolo laboratorio in cui ogni ragazzo ha realizzato un portachiavi legando alla sagoma colorata di un piede una parola, quella che ha scoperto come possibilità per vivere la “danza della preghiera” nella propria giornata. Don Gianni ha raccolto tutto il percorso attorno alla preghiera del Salmo 62 rivisitato con una gestualità capace di accompagnare le parole ed esprimere quelli che sono gli stati d’animo mentre si prega: sentirsi terra assetata attaccati come radici al suolo, attingere la forza nel Signore e aggrapparsi a Lui, elevare le mani al cielo per cantare gioia e gratitudine. Al termine di una allegra cena di condivisione, ci siamo dati appuntamento al prossimo mese per continuare il percorso, condividere un tempo e uno spazio con altri ragazzi e andare a fondo del proprio rapporto con Dio.