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Questo mese incontriamo Enrica Sozzi per alcune domande:

 Che cos’è la Caritas?

 La Caritas è l’organismo pastorale individuato dalla Chiesa per educare alla carità. Alla Caritas è riconosciuto il ruolo educativo e organizzativo della comunità in ordine al servizio della carità. Animare la comunità alla carità non significa in primo luogo fare attività o progetti, ma aiutare a un’integrazione dello stile della giustizia e della carità nel proprio modo di agire e nell’insieme delle proprie attività.

 Cosa ti spinge ogni settimana a continuare il tuo servizio in Caritas?

 Il mio servizio non è qualcosa di straordinario, ma fa parte dell’ordinarietà che segue una scelta prima di tutto personale, ma che implica anche il coinvolgimento di un gruppo di persone. Un impegno a servizio della persona richiede costanza per costruire relazioni di fiducia e per poter scoprire le risorse che ognuno porta con sé e che lo rendono capace di “reggersi sulle proprie gambe”.

 Pensi che sia un servizio alla portata di tutti? Che possa essere un’occasione di fare comunità anche con i più piccoli?

 La carità e l’ascolto sono alla portata di tutti perché ciascun cristiano è chiamato a vivere la carità nella società e in ogni ambito della sua vita (famiglia, casa, scuola, lavoro, ecc…), ma mi aiuta a rispondere a questa domanda Martina, la ragazza che ha fatto Servizio Civile tre anni fa in Caritas di Lecco e ora è operatrice presso la segreteria di Caritas e si occupa di formazione a livello di scuole, oratori, gruppi giovani. 
“La mia attività in Caritas mi ha permesso di incontrare tanti ragazzi e tanti bambini e da ogni esperienza imparo sempre molto. Sono proprio i più piccoli che hanno una sensibilità forte nei confronti del prossimo in difficoltà. Mi è capitato, per esempio, di parlare di “povertà” ai bambini di una scuola dell’infanzia e con grande facilità i bambini ascoltano le storie e si immedesimano nelle difficoltà altrui. 
Ho svolto incontri anche nelle scuole superiori dove ogni anno mi viene chiesto di parlare di povertà del territorio e di immigrazione. Non sono tematiche sempre facili da affrontare, ma i ragazzi si mostrano interessati, soprattutto quando si parla di situazioni vicine alla loro quotidianità”.

 Organizzate iniziative per i giovani in modo che possano conoscere questa realtà del dono e dell’aiuto al prossimo?

 Sì, la Caritas ha un’attenzione particolare nei confronti dei giovani e cerca di coinvolgerli e incontrarli laddove è possibile, in particolare nelle scuole e negli oratori. In questa parte dell’anno abbiamo incontrato diversi gruppi giovanili negli oratori e dopo aver presentato la Caritas abbiamo proposto loro di venire a vivere un’esperienza di servizio presso il Rifugio Notturno a fianco delle persone senza fissa dimora. Quello che abbiamo imparato dai giovani in questi anni è proprio l’importanza di renderli protagonisti, infatti sono loro che animano le serate con proposte sempre diverse. Ci sono anche parrocchie che invitano gli ospiti del Rifugio per una cena in settimana e anche in questo caso sono i giovani che si impegnano nell’accoglienza.