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IO CREDO

 

PRIMA SETTIMANA:

Credo in Dio Padre, Creatore del cielo e della Terra

"Io credo in Dio".

È questa è l’affermazione più importante della nostra fede, perché tutto il Simbolo parla di Dio. Oggi sembra proprio difficile credere in Dio: da una parte desideriamo avere un Dio che ci protegga e a cui rivolgerci… ma dall’altra viviamo come se non esistesse e ci fidiamo solo di noi stessi. Credere in Dio significa scoprire con immenso stupore che Dio stesso ci invita ad entrare in una relazione viva e vera con Lui. Io Credo, non è una preghiera, ma una professione di fede. Vuol dire dichiarare davanti a tutti quali sono i pilastri della nostra vita.

La prima cosa che diciamo è che Dio è Padre! E’ un Dio che si prende cura di un popolo come un Padre verso il figlio ed è disposto a tutto per noi.

Diciamo poi che Dio è Onnipotente! Significa che nulla potrà mai separarci dall’Amore di Dio. Onnipotente non vuol dire che Dio può fare tutto quello che vuole ma che non subisce le vicende della vita, anzi orienta e garantisce a tutti in ogni momento la possibilità della salvezza.

Dio è Creatore del Cielo e della terra. Con questo affermiamo che tutto ha avuto inizio da Lui: la vita dell’uomo e il creato. Credere in Dio Padre Onnipotente Creatore ci dice che l’universo ha un centro che è Dio e non il nostro “io”. Perché Lui c’è … noi possiamo essere! 

 

Preghiera 

Laudato si, Signore mio,

perché ci ha creato e redento,

Tu Padre di immensa tenerezza e bontà.

Laudato si, Signore mio,

per il dono del creato che hai affidato alla nostra custodia

e messo nelle nostre mani,

non sempre attente e premurose nel conservare i beni

che ci hai lasciato per la nostra gioia e felicità.

Laudato si, Signore mio

per ogni cosa e per tutto quello 

che guardiamo con i nostri occhi,

gustiamo con il nostro palato,

tocchiamo con le nostre mani,

odoriamo con il nostro naso,

ascoltiamo con le nostre orecchie,

soprattutto se sei Tu Signore a parlare

direttamente al nostro cuore,

perché ci vuoi totalmente consacrati

al tuo amore e alla tua lode.

Amen. 

 

SECONDA SETTIMANA:

Credo in Gesù Cristo Salvatore

Credo in Gesù … che è all’origine della nostra fede. Con Gesù, Dio ci manifesta che non è
indifferente al nostro destino umano ma vuole entrarvi in pienezza portando consolazione e
salvezza.
Gesù è il Cristo, il Messia, in Lui si compie veramente l’alleanza tra Dio e l’umanità. Professare la
nostra fede in lui significa accogliere la vita come chiamata alla relazione, all’alleanza, con Dio,
passando attraverso l’esempio di Gesù.
Gesù è Figlio Unigenito di Dio, cioè, è della stessa “sostanza” del Padre.: significa che Dio ha voluto
condividere la nostra umanità, per dirci che ha cura di noi, per indicarci la strada della vita e
insegnarci ad essere uomini.
Gesù è concepito di Spirito santo. In Gesù ritroviamo l’impronta personale di Dio che plasma
l’uomo a sua immagine. La vocazione della nostra vita diventa quella di seguire e imitare Gesù
perché anche in noi, come in lui, agisca e operi in pienezza lo Spirito santo.
Gesù patì, morì fu sepolto e risuscitò da morte. La morte di Gesù non è solo una triste vicenda
storica ma è lo strumento perché in essa si compia la salvezza della nostra umanità. Ci rivela che
c’è un oltre ai nostri limiti e al nostro peccato.
La sua vicenda storica, la sua morte e risurrezione sono la rivelazione piena del Mistero di Dio:
colui che Ama fino alla fine! Fino al pieno compimento dell’amore.
La sua morte e risurrezione ci ricordano che questo è il destino di ogni uomo: in noi non c’è nulla
che non possa essere raggiunto e trasformato dalla salvezza operata da Cristo.

Preghiera

Dio ha donato al mondo Suo figlio Gesù,

è nato da Maria;

è sceso sulla terra come un bambino,

è cresciuto in mezzo agli uomini.

Dio del cielo è venuto sulla terra;

si è fatto un vestito di carne,

si è ricoperto di un corpo.

Che mistero, Dio!

Tu sei diventato un uomo come noi!

Io credo in tutto ciò;

credo in Gesù che è figlio di Dio.

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TERZA SETTIMANA

Credo nello Spirito Santo

Lo Spirito è un dono di Dio, anzi è “Dio stesso che si dona”.
E’ luce che rimanda alla vita di Gesù e plasma in tutti gli uomini l’immagine di Gesù stesso.
Grazie allo Spirito noi diventiamo partecipi della natura divina e tempio di Dio, condividiamo
quell’intimo e misterioso rapporto che Gesù vive col Padre.
Lo Spirito è il“noi” di Padre e Figlio raccontato a tutta l’umanità: lo Spirito grida in noi come anelito
al Padre (Abbà) e come soffio vitale che ci fa cercare Gesù vivo e presente, Signore e maestro
della nostra vita.
Lo Spirito Santo è il respiro di Dio che ci infonde coraggio, consolazione e forza. Professare la
nostra fede nello Spirito Santo significa credere che Dio mediante lo Spirito ci “divinizza”, ci rende
capaci di vivere in santità.
Proprio perché costantemente animati dallo Spirito noi siamo figli e siamo attratti al cuore del
Padre come dimora che custodisce la verità della nostra vita.

PREGHIERA

Come gli Apostoli, anche noi siamo investiti di un grande dono: lo
Spirito Santo che travolge, toglie le paure e invita ad una missione.
Facciamo allora memoria dei doni dello Spirito che abbiamo ricevuto o
che riceveremo, così che tutti noi possiamo annunciare la Parola al
mondo con l’animo ardente del fuoco dello Spirito. Mettiamo nel
nostro mondo il fuoco che risveglia la passione e accende gli animi

----- Colora la scritta “SPIRITO SANTO” e le immagini, poi incollale sul mondo-----
---

Quando siamo riuniti nel Tuo nome
Un vento soffia su di noi;
è il Tuo Spirito.
Quando preghiamo
Un fuoco scende su di noi;
è il Tuo Spirito.
Se fossimo nel deserto,
Tu saresti l’acqua.

Se fossimo perduti,
Tu saresti la strada.
Tu sei lo Spirito che ci unisce,
lo Spirito che ci guida,
lo Spirito che ci protegge,
lo Spirito che ci dà forza.
Scendi su di noi,
Spirito Santo

 

QUARTA SETTIMANA

CREDO NELLA SANTA CHIESA CATTOLICA

 

CREDO LA CHIESA

La Chiesa è il popolo che Dio raduna nel mondo intero. Essa vive della Parola e del Corpo di Cristo
divenendo essa stessa corpo vivente di Gesù per il mondo.
“Credo la Chiesa” significa: credo che il mistero di Dio si è manifestato nel mondo mediante quella storia di
rapporti che si è compiuta nella persona e nella vicenda di Gesù.
Lo Spirito è la sorgente della santità della Chiesa: la raduna, la plasma, la sostiene nella sua continua
missione di dire Gesù al mondo.
Per mezzo dello Spirito si riforma quella prima Chiesa, comunità di credenti, che si era formata attorno a
Gesù e nella celebrazione dei sacramenti e nelle opere di carità si ritorna a quell’oggi in cui Gesù operava in
mezzo al popolo.
La nostra unità non è primariamente frutto del nostro consenso o del nostro sforzo di andare d’accordo, ma
viene dallo Spirito che fa unità nella diversità, perché lo Spirito è armonia, in tanta diversità di culture, di
lingue e di pensiero.
Credere nella santità della Chiesa significa vedere in essa l’opera dello Spirito che continua a mantenere
vivo e operante in mezzo all’umanità l’Amore di Dio che vuole portare tutti alla salvezza. Per questo la
Chiesa è detta “cattolica”, cioè aperta all’universalità delle genti e nulla di ciò che è veramente umano le è
estraneo. La sua apertura le fa accogliere il grido di ogni uomo che cerca dignità e salvezza avvicinandolo a
Gesù Cristo unico salvatore e redentore.
Oggi Gesù è qui, presente e vivo, nella chiesa. E’ con noi! Attraverso la vita della comunità tocchiamo e
siamo toccati dalla mano di Dio.

Essere Chiesa ed essere comunità saranno il centro di questa settimana. La Chiesa, come luogo di accoglienza, e le persone, spirito
vitale della comunità e sale della terra. Sentiamoci uniti nella fede,
nonostante la nostra lontananza fisica.

Tanti i volti, una la pace;
tanti i cuori, uno solo l’amore;
tante le persone, una la comunità.
Tu, Signore, ci raduni, Tu ci unisci.
Tu ci vuoi uno, come il pane.
Tante le idee, una la verità;
tante le preghiere, uno lo spirito;
tante le parole, una la comunità.
Tu, Signore, ci raduni,
Tu ci unisci, Tu ci vuoi uno.
Un solo corpo, un solo spirito;
una la speranza che tutti ci unisce.
Una la vita, per chi ti ama.
Tu, Signore, ci vuoi amici,
anzi di più: ci vuoi fratelli.
Siamo figli di un unico Padre.

QUINTA SETTIMANA

CREDO NELLA VITA ETERNA

La vita è per definizione legata a ciò che si vive, alle esperienze che facciamo… una vita eterna
è un continuo ripetere le cose che abbiamo fatto?
No, è un professare che la morte non è la fine di tutto!
Credere nella vita “eterna” non richiama solo alla dimensione del vivere ma alla pienezza della
partecipazione della vita dell’Eterno! Apre la nostra fede ad un incontro, ad una relazione. Noi
andiamo da Qualcuno!
Già Gesù diceva ai discepoli: questa è la vita eterna, che conoscano Te, Padre.
Sarà vita con l’Eterno, un continuo e permanente “adesso” dell’incontro con l’Amore che Dio
ha per noi.
Credere nella vita eterna è sperare, ossia vivere nell’attesa operosa e fiduciosa dell’avvenire,
mantenendo vivo il desiderio di vedere il Volto di Dio.
Credere la vita eterna significa riconoscere che essa per un puro dono di Dio è accessibile “già”
adesso ma che la sua pienezza sarà nell’incontro con Lui. Per questo viviamo coltivando lo
stupore e la gratitudine per il grande amore da cui siamo circondati, nel creato, negli uomini,
negli avvenimenti di ogni giorno.

Ormai vicini alla Pasqua del Signore, ci chiediamo: “Cosa può
mancare al nostro mondo?” Una bussola che guida e orienta il nostro
agire; la via da percorrere la si trova soltanto lasciandosi guidare dal
Vangelo, bussola di ogni cristiano.

PREGHIERA

Ti prego, Padre, mio Signore,
ti ho visto in Gesù, tuo Figlio,
ho accolto il tuo Spirito.
Prima ti salutavo soltanto,
ora ho imparato a pregarti.
Sono una pianta che porterà frutto,
sono una scintilla che porterà fuoco,
sono un sentiero che raggiunge la vetta,
sono una pagina bianca ancora da scrivere.
Se la mia vita fosse un libro,
tu, Dio, saresti l’autore.
Tu hai dettato la mia storia 
Per questo ti dico: Grazie, MI FIDO DI TE