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CAMMINAVA CON LORO
Delusi, confusi, contusi … la vera “autenticità”

Certe esperienze sono inevitabili,
come inevitabili sono le cadute di un
bambino che impara a camminare.
Il nostro problema è che non ragioniamo come i bambini ma come gli
adulti.
Per noi le cadute sono tragedie, per i
bambini sono tentativi.
Noi costruiamo fiumi di ragionamenti, i bambini non perdono di vista la
cosa più semplice che è rialzarsi!
Noi problematizziamo, loro riprovano. Ed è proprio seguendo l'ostinazione dei bambini che possiamo rileggere il percorso fatto domandandoci se
è solo tutto buio, se è solo tutto fallimento, se è solo tutto sconfitta, se è
solo tutto perduto. Forse ci farà male
ammetterlo ma queste esperienze di
delusione, di dolore, di ritorno non
solo ci feriscono, ma ci rendono anche e soprattutto autentici.
Che cos 'è l'autenticità?
L’autenticità è ciò che rimane di te quando hai perduto tutto!
È bellissima l'espressione che usa il libro della Sapienza per descrivere ciò: «Li ha saggiati come oro nel crogiuolo» (Sap 3,6). Di fondo, a noi manca la convinzione che dentro siamo oro puro. E che non siamo tutte quelle sovrastrutture sedimentate su di noi
con il tempo. Noi non siamo le nostre aspettative, le nostre capacità, le nostre idee, i
nostri calcoli, la nostra bellezza, la nostra volontà di tenere tutto sotto controllo. Non
siamo nemmeno quello che abbiamo in termini di cose o di persone.
E quando accade che la vita ti toglie di dosso qualcuna di queste cose, in realtà sta
scoprendo di te una parte preziosa.
Si è autentici quando si arriva almeno a intuire che c’è questo vero io sotto tutto quel
palcoscenico di pensieri, emozioni e scelte che noi chiamiamo vita. Quella parte più
vera di noi è anche la più delicata e allo stesso tempo la più forte. Delicata perché è
vulnerabile a ogni cosa, forte perché è li che si gioca la nostra libertà.
I discepoli di Emmaus sono reduci dalla devastazione di una delusione, di una esperienza di dolore. Sono dei sopravvissuti che pensano di aver solo perso. Ma non sanno
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che ciò che hanno perduto è solo quella sovrastruttura che non permetteva loro di
incontrare davvero ciò che poteva cambiare loro la vita.