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La bellezza del giorno di Pasqua per l’Evangelista Giovanni è racchiusa in questo verbo, in questo “correre” dei discepoli al sepolcro…

Correvano…. non è un semplice “andare” a vedere, è un “correre” che racconta di un desiderio più profondo, di un trasporto dell’animo, di qualcosa che freme nei cuori.

Ma ancora di più, è un correre “insieme”, come se quella notizia del sepolcro vuoto avesse vinto le remore e le paure di farsi vedere pubblicamente in città nuovamente “insieme” come i discepoli del Maestro di Galilea. Insieme perché prima di essere vera per altri quella notizia è vera per loro che ritrovano il coraggio di vincere le paure e le divisioni dentro cui erano caduti!

Corrono insieme ad un seplocro vuoto… può sembrare follia ma è la notizia più bella del mondo!

La morte non ha la “forza” di trattenere il Dio della Vita!

Lui è, ma non qui, non trattenuto dalla pietra pesante del male e della morte!

Lui è , ma non nei titoli di coda del vivere bensì è il protagonista dei passi gioiosi e intensi dell’Amore.

Lui è, ma non nel buio e nello stridore della fine bensì nel gemito del parto, nel respiro del primo vagito dell’essere, nella forza creativa dello Spirito.

Lui è, Spirito datore di Vita!

Da Pasqua a Pentecoste… la lunga corsa di noi discepoli che ancora oggi abbiamo bisogno di “correre” al sepolcro delle nostre paure, delle nostre cadute, del nostro orgoglio … e trovarlo vuoto perché ciò che volevamo imprigionare con la nostra logica non può essere trattenuto! Il sepolcro del male è svuotato della sua forza e della sua tentazione… siamo figli amati, creati liberi e non finiamo in una tomba!

Abbiamo bisogno di ritrovare il soffio dello Spirito che ci fa correre “insieme”, come testimoni credibili del Dio che perdona e fa vivere, che chiama ciascuno di noi “figlio amato”.

Anche la nostra comunità è chiamata ad entrare in questa “direttrice” che porta da Pasqua a Pentecoste, ad entrare in questa sintonia dei passi dello Spirito che da secoli non smette di testimoniare il Vivente, Cristo, Signore della storia.

Proveremo a vivere questo “correre insieme”, anche solo facendo correre le idee tra noi, DOMENICA 9 GIUGNO nel pomeriggio e nella sera.

Sogno una ASSEMBLEA COMUNITARIA il giorno di Pentecoste, giorno in cui la liturgia ci riporta a quella sera, quando lo Spirito spazza via da quel Cenacolo ogni coltre di morte che attanaglia i discepoli e li inchioda ai loro limiti, ai loro peccati e tradimenti, alle loro paure. Quella sera lo Spirito dà loro il coraggio di iniziare a scrivere la stupenda avventura della Chiesa, dell’Annuncio, della vita cristiana nel nome del Maestro!

Anche nella nostra comunità abbiamo bisogno di confrontarci ed invocare insieme questo dono dello Spirito per sciogliere paure, divisioni, tensione, incomprensioni e distanze … che nel corso degli anni hanno portato tanti di noi a camminare facendo il proprio gruppetto, preoccupandosi delle proprie cose, partecipando alla vita comunitaria ogni tanto…

In questo modo le proposte sono diventate sempre più frastagliate, distanti, non più capaci di creare unità e comunione… portate avanti stancamente a volte solo per tradizione ma senza più l’energia creativa dello Spirito che trasforma l’ascolto in conversione!

Mettiamoci a disposizione dello Spirito, invochiamolo già fin d’ora e lasciamolo lavorare nei nostri cuori e poi RITROVIAMOCI INSIEME e mettiamo in comune ciò che lo Spirito ci ha suggerito nella preghiera e nella riflessione personale su queste cose:

  1. Cosa ci aiuta a diventare seriamente ADULTI nella fede? CONOSCERE la Parola di Dio e testimoniare la CARITA’ cristiana: nella nostra comunità come valuti le proposte per approfondire la conoscenza della Parola di Dio nella catechesi ? Come far crescere il gusto della Carità nelle famiglie,nella comunità?
  2. In tutti gli incontri formativi (Centri di ascolto, gruppo famiglie, gruppo giovani sposi, gruppo del mercoledì, gruppo giovani… ) si fa la stessa cosa, magari a volte sullo stesso brano del Vangelo… perché non pensare un UNICO MOMENTO COMUNITARIO di lavoro sulla Parola di Dio dove dopo l’ascolto ci sia spazio per il confronto comune e poi di tutti questi gruppi?
  3. Di fronte ad una cultura che ci spersonalizza e ci isola abbiamo bisogno di ritrovare l’intensità dell’essere COMUNITA’: quali momenti nel corso dell’anno possiamo curare di più perché dicano il gusto del “vivere e appartenere” alla comunità.
  4. Una comunità è fatta di persone che si relazionano, si incontrano, si ascoltano, si aiutano, si sostengono a vicenda… quale aspetto “manca” di più tra noi e cosa ti piacerebbe fosse tradotto in una possibilità da sperimentare?

 

Vi aspetto, domenica 9 giugno dalle 16.30 alle 21.00: un momento di ascolto reciproco, di lavoro a gruppi se necessario, di preghiera del vespero in chiesa e di cena nella condivisone fraterna dove ciascuno porta un poco di cibo e idee  e insieme otteniamo il molto dello Spirito che scrive nei nostri cuori!

All’incontro sono invitati: i giovani, gli adulti, gli anziani, i gruppi famiglie, il gruppo del mercoledì, i catechisti, i collaboratori del Bar, dell’Oasi, del San Vito, i membri del Consiglio Pastorale, del Consiglio Affari Economici… e tutte le persone che hanno a cuore la vita della comunità cristiana.

Don Gianni